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Come fare le ‘Mpanate di Niscemi


Se ne avete sentito parlare, allora le avete sentite chiamare ‘Mpanate con il broccolo. Si tratta di una preparazione della rosticceria tipicamente siciliana. Oggi vogliamo portarvi nella provincia di Caltanissetta, per provare la variante di un paese molto famoso.



La ricetta delle ‘Mpanate di Niscemi è facile da realizzare. Ogni famiglia, qui, ha la sua particolare versione, così come i suoi trucchetti per renderle speciali. C’è chi usa un po’ di lievito per l’impasto, ma anche chi le preferisce più croccanti. Andando invece al ripieno, quello che viene chiamato “broccolo”, è il cavolfiore.



Insieme ai “piruni” si tratta di due sfogliate tipiche di questa città. Le ‘mpanate, in particolare, sono sfogliate allungate, ripiene di cavolfiore, mentre i piruni sono più tondeggiantii. Sono tipiche del periodo che va da dicembre ad aprile. Per realizzarle si usano prodotti locali come cavolfiore, cipolla, spinaci e prezzemolo, avvolti da una sottilissima pasta sfoglia, preparata a mano.



Per tradizione, si preparavano nel periodo natalizio e mangiate tra la vigilia di Natale e il Capodanno. In seguito questa usanza si è persa e vengono preparate da dicembre ad aprile. La stesura richiede un lavoro abbastanza complesso.



Come si fanno le impanate nissene

Si dispone in un contenitore la farina. Si fa sciogliere il lievito di birra in un pentolino con un po’ d’acqua e si aggiunge all’impasto. Quando l’impasto è ben fatto, si aggiunge un poco d’acqua tiepida. A questo punto, si deve “caddiare” (cioè premere) con i pugni fino a rendere la pasta più molle. Si copre l’impasto con un panno di lana e si lascia lievitare per circa mezz’ora.

Per il ripieno, basta tagliare il cavolfiore a pezzetti, unire il prezzemolo tritato, la cipolla a fette e un po’ di sale e pepe. Alla fine, si amalgama tutto con olio extravergine d’oliva. Volendo, si possono anche aggiungere altri ingredienti, come le olive o la salsiccia.

Una volta che l’impasto è ben lievitato, lo si taglia a piccole “pagnotte” e si stende con il matterello. Questa è la fase che viene chiamata “Sfughiuliata“. Dopo aver steso la pasta, la si unge nuovamente con l’olio e si distribuisce il condimento in nome uniforme. La pasta va arrotolata, in modo da creare dei cilindri. Si taglia, infine, a tocchi, si sistema in una teglia unta e la si inforna, fino a cottura.



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