Nel mese di Dicembre la festa di Santa Lucia a Siracusa
- alverioleone
- 30 set 2019
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Feast in honor of Saint Lucia, patron saint of Syracuse with the traditional manifestations of Lucia di Svezia and Swedish Week and Fiera di Santa Lucia. Saint Lucia was born in Syracuse at the end of the III Century (year 281?), According to tradition, by a noble and rich family. The mother's name was Eutichia. His father, who died when Lucia was five, was probably named Lucius, given the Roman rule of giving his daughter the name of her father. The name Lucia, which undoubtedly means light, is typically Christian, therefore Christian was perhaps also the family. Saint Lucia was martyred on December 13, 304 during the persecution of Diocletian. The history of martyrdom has reached us in two versions from Latin acts and Greek acts (or the Papadopulo code). The Latin acts tell that the saint was pierced to the throat; Greek acts say she was beheaded.
On December 13th, Syracuse celebrates the patron Saint Lucia, the statue is carried in slow procession, from the Duomo to the church of Santa Lucia at the Sepulcher; the procession is followed by an eighteenth-century carriage, with costumed characters. The following week, the procession makes the reverse journey and the statue, carried on the shoulders by the green caps (nickname given to the bearers for the characteristic color of the caps) of the carpenters' brotherhood, returns to the cathedral. In these days of celebration it is customary to prepare typical dishes, such as uccioli and cuccia. The Green Berets carry the silver statue of the Saint (out of the Palermo workshop of Pietro Rizzo, on the end of the sixteenth century) resting on the silver case also (work attributed to Nibilio Gagini in the XVII century) because the relics are no longer in Syracuse from ancient times.
On the occasion of the celebrations of Saint Lucia, the event Lucia di Svezia and Settimana Sese takes place, as has been the tradition since 1970, a sort of twinning between Syracuse and Sweden in the name of Saint Lucia. The event aims to bring the Christian festival, which is celebrated in Syracuse on the occasion of the celebration of the patron saint, to the Swedish tradition. In fact, for many centuries, even in Sweden, December 13 is a solemn day (in fact, on this day the winter solstice which marks the end of the long night falls): the Vikings were already celebrating the return of light after months of darkness; from the Middle Ages, in the Varmland region, a young girl, dressed in white and with her head surrounded by a crown of lights, woke the sleepers offering a cup of Malvasia in honor of Saint Lucia. During the Swedish Week, debates, exhibitions and round tables are organized on the main theme of the event, which every year focuses on a different topic of Swedish culture: the previous editions were dedicated to cinema, theater, fiction, poetry, literature, urban planning.
THE PARTY Syracuse celebrates its patron saint twice a year but, without a doubt, the most heartfelt and moving feast is that of December 13, the day of the Saint's natal dies. The festive atmosphere can be felt as early as the afternoon of November 30th when the musical band revolves around the streets of the historic center, Ortigia, announcing the beginning of the Tredicina to be held in the Cathedral. As the days go by the wait becomes more and more charged with emotion and on the 9th the solemn triduum begins with the exposition of the silver statue of Saint Lucia in the Chapel dedicated to her in the Cathedral. The Holy Masses follow one another at the Saint's altar and every night the blessing and kiss of the Relic takes place. December 12th is a day of vigil and the devotees start rushing to the Cathedral early in the morning to watch the Simulacrum move from the Chapel to the High Altar. At 11.45 am the Campanellaio and the Maestro di Cappella start the necessary operations until the explosion of the applause of the faithful welcomes the Saint outside her Chapel. Saint Lucia is now in the midst of her people and among the cries of invocation and applause, she is slowly brought to the main altar of the Cathedral. The celebrations will continue with the evening Vespers waiting for the great day of celebration. It is December 13 and many devotees come to the Cathedral to attend the solemn Pontifical which, as is tradition, every year participates in a high priest invited for the occasion by the Archbishop of the City. In the early hours of the afternoon, at 3.30 pm, the solemn procession of the Relics and the Silver Simulacrum begins, which will cross the city to reach the Basilica of Saint Lucia at the Sepulcher. The long procession that lasts many hours is a solemn and devoted pilgrimage, rich in many signs that make this festival unique in its kind. A great crowd of people accompanies the Patron Saint through the streets of the city to the cry of Sarausana jè (Siracusana è) many people bring candles lit and make the journey barefoot as a sign of thanks
Festa in onore di Santa Lucia, patrona di Siracusa con le tradizionali manifestazioni Lucia di Svezia e Settimana Svedese e Fiera di Santa Lucia.
Santa Lucia nacque a Siracusa sul finire del III Secolo (anno 281?), secondo la tradizione, da una nobile e ricca famiglia. Il nome della madre era Eutichia. Il padre, morto quando Lucia aveva cinque anni, probabilmente si chiamava Lucio, data la norma romana di porre alla figlia il nome del padre. Il nome Lucia, che significa senz’altro luce, è tipicamente cristiano, quindi cristiana era forse anche la famiglia. Santa Lucia fu martirizzata il 13 dicembre 304 durante la persecuzione di Diocleziano. La storia del martirio ci è pervenuta in duplice versione dagli atti latini e dagli atti greci (o codice Papadopulo). Gli atti latini raccontano che la santa fu trafitta alla gola; gli atti greci dicono che fu decapitata.
Il 13 dicembre Siracusa celebra la patrona Santa Lucia, la statua viene portata in lenta processione, dal Duomoalla chiesa di Santa Lucia al Sepolcro; il corteo è seguito da una carrozza settecentesca, con personaggi in costume. La settimana dopo, il corteo compie il percorso inverso e la statua, portata a spalla dai berretti verdi (nomignolo affibbiato ai portatori per il caratteristico colore dei berretti) della confraternita dei falegnami, ritorna nella cattedrale. In questi giorni di festa è usanza preparare piatti tipici, come gli uccioli e la cuccia. I Berretti verdi portano la statua in argento della Santa (uscita dalla bottega palermitana di Pietro Rizzo, sulla fine del Cinquecento) poggiata sulla cassa in argento anch’essa (opera attribuita a Nibilio Gagini nel sec. XVII) perchè le reliquie non sono più a Siracusa da tempi lontanissimi.
In occasione dei festeggiamenti di Santa Lucia, si svolge, com’è tradizione dal 1970, la manifestazione Lucia di Svezia e Settimana Svedese, una sorta di gemellaggio fra Siracusa e la Svezia nel nome di Santa Lucia. La manifestazione ha il fine di accostare la festività cristiana, che si celebra a Siracusa in occasione della celebrazione della santa patrona, alla tradizione svedese. Infatti, da molti secoli, anche in Svezia il 13 dicembre è un giorno solenne (in questo giorno infatti cade il solstizio d’inverno che segna la fine della lunga notte): già i vichinghi festeggiavano il ritorno della luce dopo mesi di oscurità ; dal Medioevo, nella regione del Varmland, una fanciulla, vestita di bianco e col capo cinto da una corona di luci, svegliava i dormienti offrendo una coppa di malvasia in onore di Santa Lucia. Nel corso della Settimana Svedese vengono organizzati dibattiti, mostre e tavole rotonde sul tema conduttore della manifestazione, che ogni anno è incentrato su un diverso argomento della cultura svedese: le scorse edizioni sono state dedicate al cinema, teatro, alla narrativa, alla poesia, alla letteratura, all’urbanistica.
LA FESTA Siracusa festeggia due volte l’anno la sua Patrona ma, senza dubbio la festa più sentita e commovente è quella del 13 dicembre, giorno del dies natalis della Santa. Il clima di festa si respira già dal pomeriggio del 30 novembre quando la banda musicale gira festosa per le vie del centro storico, Ortigia, annunziando l’inizio della Tredicina che si terrà in Cattedrale. Con il passare dei giorni l’attesa si fa sempre più carica di emozione e il giorno 9 ha inizio il solenne triduo con l’esposizione del Simulacro argenteo di Santa Lucia nella Cappella a Lei dedicata in Cattedrale. Le Sante Messe si susseguono all’altare della Santa e ogni sera ha luogo la benedizione e il bacio della Reliquia. Il 12 dicembre è giornata di vigilia e già dalle prime ore del mattino in Cattedrale iniziano ad accorrere i devoti per assistere alla traslazione del Simulacro dalla Cappella all’Altare Maggiore. Alle 11:45 il Campanellaio e il Maestro di Cappella danno inizio alle operazioni necessarie fin quando l’esplodere dell’applauso dei fedeli accoglie la Santa fuori dalla sua Cappella. Santa Lucia adesso è in mezzo al suo popolo e fra le grida di invocazione e gli applausi, pian piano viene portata sull’Altare Maggiore della Cattedrale. Le celebrazioni proseguiranno con i Vespri della sera in attesa del grande giorno di festa.
È il 13 dicembre e molti devoti accorrono in Cattedrale per assistere al solenne Pontificale a cui, come è tradizione, ogni anno partecipa un alto prelato invitato per l’occasione dall’Arcivescovo della Città . Nelle prime ore del pomeriggio, alle 15:30, ha inizio la solenne processione delle Reliquie e del Simulacro argenteo che attraverseranno la città per giungere alla Basilica di Santa Lucia al Sepolcro. La lunga processione che dura molte ore è un pellegrinaggio solenne e devoto, ricco di molti segni che rendono questa festa unica nel suo genere. Un gran concorso di popolo accompagna la Santa Patrona per le vie della città al grido di Sarausana jè!(Siracusana è) moltissime sono le persone che recano ceri accesi e fanno il viaggio a piedi scalzi in segno di ringraziamento o per implorare una grazia. L’uscita del Simulacro è senza dubbio uno dei momenti più forti della festa; da quel momento Santa Lucia è in mezzo alla sua città , ai suoi devoti che la acclamano a gran voce. Il Simulacro di Santa Lucia, scortato da dodici cilii, grossi candelabri lignei addobbati con fiori, è seguito dalla
magnifica Carrozza del Senato, su cui un tempo sedevano i Giurati del Senato Aretuseo.
Il corteo che accompagna la Carrozza indossa abiti in stile Settecento, con parrucca e livrea e sfila con eleganza al seguito della Santa. Il corteo attraverserà la Porta Marina, l’unica delle antiche porte della città rimaste integre e oltrepasserà il Ponte Umbertino per dirigersi quindi alla Borgata ove arriverà in serata. Giunto in piazza SantaLucia, il suono a festa delle campane annuncia l’ingresso di Santa Lucia nella sua chiesa e al termine delle operazioni di sistemazione del Simulacro sull’Altare Maggiore della Basilica, avrà luogo la Santa Messa. L’ottavario in Basilica è caratterizzato dalla folla continua dei fedeli che fanno visita alla Santa e prendono parte alle celebrazioni Eucaristiche e dalle ininterrotte visite al Sepolcro della Martire, ove solitamente viene esposta una delle due Reliquie. Il 20 dicembre è il giorno del rientro di Santa Lucia in Cattedrale; un’altra lunga processione e un altro bagno di folla prenderà parte all’itinerario che questa volta è differente e nel quale si hanno due visite molto importanti. La prima sosta presso la Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime con un intenso momento di preghiera e la seconda, poche centinaia di metri più avanti, presso l’Ospedale Generale Umberto I. Due momenti di grande intensità spirituale, dove si vive veramente l’amore per la Santa Patrona, rendendo omaggio alla Madonna delle Lacrime e visitando gli ammalati. Caratteristica di questo secondo momento è l’ingresso del Simulacro per il viale che costeggia l’Ospedale e soprattutto la vista dei balconi dei reparti assiepati di persone e ammalati che rivolgono la loro preghiera a Santa Lucia. L’arrivo al Ponte Umbertino è uno dei momenti tanto attesi per i siracusani perché è li che la città saluta festosamente con fuochi pirotecnici Santa Lucia, prima che riprenda il suo percorso verso la Cattedrale. Percorrendo ancora una volta le strade dell’antica Ortigia, Santa Lucia fa il suo ingresso festoso in Cattedrale e dopo la preghiera finale le porte della Cappella vengono lentamente chiuse, concludendosi così i festeggiamenti di dicembre.