Il Cyperus papyrus è una pianta erbacea acquatica dalla quale si ricava la famosa carta, che ha rivoluzionato completamente la scrittura in tempi antichi. Per secoli fu il materiale di supporto più usato, che sostituì le più scomode tavolette di argilla. Un importantissimo veicolo di trasmissione della cultura. Il più importante produttore al mondo di papiro era l’Egitto, che contava su raccolti eccezionali nella zona del Delta del Nilo, e lo commerciava in tutto il bacino Mediterraneo. I più antichi papiri ritrovati risalgono addirittura al terzo millennio a.C., e fino all’arrivo della pergamena rimase l’unico e più prezioso supporto per la scrittura. A causa di una brusca interruzione dei commerci tra paesi arabi ed Europa, il papiro scomparve dalla scena italiana (gli ultimi manoscritti su tale supporto risalgono circa all’anno 1000 d.C.) per diversi secoli. Fu un archeologo di origine catanese a voler riprendere la coltivazione della pianta, della quale vi sono testimonianze in Sicilia già in epoca antica, provando a farla crescere nel siracusano. Siamo nel 1780 circa, e da lì in avanti il papiro ricomincia ad essere coltivato e lavorato nell’area, dando vita ad una vera e propria cultura locale. In particolare è alla Fonte Aretusa, che oggi corrisponde alla zona di Ortigia, la parte isolana di Siracusa, che si riconduce la rinnovata produzione del papiro.
Cyperus papyrus is an aquatic herbaceous plant from which the famous paper is obtained, which completely revolutionized writing in ancient times. For centuries it was the most used support material, which replaced the most uncomfortable clay tablets. A very important vehicle for transmitting culture. The most important papyrus producer in the world was Egypt, which relied on exceptional crops in the Nile Delta area, and traded it throughout the Mediterranean basin. The most ancient papyrus found dates back to the third millennium BC, and until the arrival of the parchment remained the only and most valuable support for writing. Due to an abrupt interruption of trade between Arab countries and Europe, the papyrus disappeared from the Italian scene (the last manuscripts on this support date back to about 1000 AD) for several centuries.
It was an archaeologist of Catania origin to want to resume the cultivation of the plant, of which there are testimonies in Sicily already in ancient times, trying to make it grow in the Syracuse area. We are in about 1780, and from there onwards the papyrus starts to be cultivated and worked in the area, giving life to a real local culture. In particular, it is at the Fonte Aretusa, which today corresponds to the area of Ortigia, the island part of Syracuse, which leads back to the renewed papyrus production.